Il sindaco Nocentini ha recentemente NON-risposto alle nostre ultime perplessità sulla discarica di Le Borra ed ha avuto bel gioco a riempirsi la bocca di parole che, per chi non è informato sui fatti, potrebbero addirittura sembrare convincenti.
Noi di Valdarno a 5 Stelle e FiglineinMovimento vorremmo portare a conoscenza della stampa e dei cittadini alcune omissioni e alcune inesattezze che caratterizzano la risposta del sindaco.
1- L’amministrazione comunale ha gestito la discarica di Le Borra con grande opacità e superficialità. E’ stato acceso un mutuo quasi milionario per l'acquisto di un terreno con lo scopo di realizzarvi una discarica nonostante il terreno fosse inadatto. La non idoneità del terreno di Le borra è cosa nota e palese:
- Uno studio congiunto commissionato nel 1990 da alcuni comuni valdarnesi (tra cui Figline) già forniva parere negativo;
- Non c'è bisogno di costose indagini geologiche: basta mettere in mano ad un geologo una carta geologica della zona (reperibile gratuitamente on-line) per sentirsi dire "Una discarica qui? Ma se è tutto terreno sabbioso permeabile? Ma se ci sono una faglia e una frana attiva? Ma se l’area è a rischio idrogeologico? Ma scherziamo?";
- Alternativamente, bastava procedere alla luce del sole invece che di nascosto: la società civile avrebbe messo per tempo in luce le problematiche dell'area, evitando un inutile salasso per le casse comunali.
2- Il sindaco volutamente omette che:
- I residui incombusti dei termovalorizzatori (che altro non sono che inceneritori più potenti) sono RIFIUTI PERICOLOSI! Non possono essere equiparati ai rifiuti inerti e non possono essere stoccati a Le Borra!
- Evidentemente, Il Sindaco non riesce ad intendersi con i suoi referenti in Provincia: nonostante i numerosi incontri e convocazioni, Renzo Crescioli (Assessore all’ambiente della provincia di Firenze) sembra avere le idee molto chiare. Dalle sue ultime dichiarazioni si evince da parte della Provincia una ferma volontà a realizzare comunque la discarica, in spregio al buonsenso e alla legge vigente (si è arrivati addirittura a negare l'evidenza sostenendo che il sito non è boscato!!!).
3- Guardiamo ai nostri vicini terranuovesi:
- la discarica di Podere Rota, anch'essa dichiarata sicura, controllata e situata in un sito ritenuto idoneo, ha causato l'avvelenamento di terreni e pozzi circostanti;
- a causa di ciò è stato giustamente bloccato il piano di ampliamento della discarica di Podere Rota.
4- Uno sguardo al prossimo futuro:
- Nel giro di qualche anno la situazione dello smaltimento dei rifiuti in Valdarno potrebbe diventare incandescente. Dove smaltiremo i rifiuti? Potrebbe anche essere dichiarato lo stato di emergenza, con cui sarebbe possibile andare in deroga a qualsiasi normativa e fare nuove discariche praticamente ovunque. A quel punto un sito deciso “politicamente” ci sarebbe già: Le Borra! Con le procedure di emergenza potrebbe essere trasformato in discarica evitando tutti i controlli e le analisi previste dalla legge, che come abbiamo già detto, darebbero altrimenti parere negativo (presenza oggettiva e inconfutabile di terreno permeabile, frana, faglia e rischio idrogeologico).
5- Possibili soluzioni
Le amministrazioni comunali valdarnesi hanno tre scelte:
PIANO 1 - Costruire sempre più discariche e sempre più inceneritori. Ma perlomeno, aggiungiamo noi, almeno per le discariche, lo facciano in siti idonei!
PIANO 2 - Non intervenire e, una volta giunti al collasso dell'attuale sistema inceneritore-discarica, ricattare la popolazione con affermazioni tipo "Volete fare la fine di Napoli? Volete i Rifiuti in strada? Allora tenetevi la discarica e se vi avvelena l'acqua ed i terreni consideratelo il male minore!".
PIANO 0 - Muoversi per tempo e intraprendere cammini virtuosi e alternativi: l'obiettivo dei RIFIUTI ZERO è già stato raggiunto con successo sia da grandi centri (San Francisco, Berkley, Canberra...), sia da piccole realtà simili a quella valdarnese (Capannori, Vedelago...). E' sano (niente viene bruciato, niente viene seppellito vicino alle falde acquifere). E' conveniente (più occupazione, possibilità di ridurre le tasse sui rifiuti). E' economico (per costruire inceneritori e discariche occorrono milioni, che i gestori amici dei politici ammortizzano solo grazie a ingenti finanziamenti pubblici). Il piano “RIFIUTI ZERO” si basa su una raccolta differenziata spinta che non diventa costosa, anzi è remunerativa perché i materiali raccolti vengono rivenduti e utilizzati come materie prime da industrie locali, creando nuova occupazione.
I principali partiti di governo e di opposizione hanno da tempo puntano tutto sul Piano 1, utilizzando soldi pubblici per finanziare aziende di amici ed ex colleghi. Cosa che riesce ancora meglio quando la situazione degenera nel Piano 2.
A noi invece piace il Piano 0.
E a voi?
Valdarno 5 Stelle e FiglineinMovimento
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